martedì 24 aprile 2018

GDPR e fine dell'internet gratuito dal 25/05/2018

Il 25 maggio 2018 entrerà in vigore una nuova legge (poco comprensibile anche dopo aver passato 2 settimane a leggerla) sulla privacy.
Questa legge entrerà in vigore solo nell'unione europea, questo fa capire quanto sia fondamentale per difendere i diritti dei cittadini, penso che gli USA l'avrebbero già fatta dato che sono sempre attenti alla democrazia e alla libertà.

Ma veniamo al dato più importante, questa legge riguarderà anche i dati di profilazione, cioè i siti internet trovano dei COOKIE (files salvati nel computer dell'utente) in cui c'è scritto che prima di entrare nel mio sito siete stati in altri siti e avete cercato dei prodotti, per esempio scarpe, viaggi, gioielli, ecc.
Ora, questi dati non sono in possesso dei siti in cui navigate, ma li prende google per mostrarvi le pubblicità che vi possono interessare, quindi scarpe gioielli e viaggi, invece di fastidiose pubblicità su bambole, giochi per bambini o dentiere.
Naturalmente nessuno sa il nome dell'utente, dove abita, dove lavora o altri dati.
Quindi è tutto anonimo, si può risalire a un indirizzo IP, cioè una vaga zona in cui si trova il computer che state usando.
Considerate che i programmi che fanno questo lavoro, cioè collegare l'indirizzo IP all'area in cui siete possono sbagliare anche di 800km.
Quindi nessuno sa niente di voi e non può risalire ai vostri dati, ma secondo i nostri signori europei, questi sono dati sensibili e devono essere difesi come le informazioni sulla vostra salute, i vostri reati, ecc.
E' come confrontare una persona che va a dire al bar che siete dei criminali con un sito che utilizza i dati per farvi vedere le pubblicità più adatte a voi.

Ma veniamo alle conseguenze pratiche!
Ogni sito avrà un fastidioso banner e tutte le volte che entrate, dovrete dare il consenso.
Ci saranno diverse caselle da spuntare che riguarderanno il consenso al trattamento dei dati per fini di marketing, pubblicità ecc.
Di solito la gente toglie la spunta perché pensa che il consenso porterà a maggiori pubblicità, invece è l'opposto.
Se in un sito si vedrà la pubblicità delle bambole che non vi interessano, nessuno comprerà niente.
Quindi l'advertiser (ditta che investe in pubblicità) smetterà di comprare pubblicità o sarà disposto a pagarla meno della metà.
Questo porterà alla chiusura di case editrici, quotidiani online e siti di informazione che devono pagare una redazione, ma non avranno introiti pubblicitari
La conseguenza sarà la disoccupazione nel settore (che non è sicuramente tra i più redditizi), il calo di vendite e la perdita di posti di lavoro e imprese.
In alternativa, le grosse case editrici come repubblica, corriere, sole24ore ecc., metteranno gli articoli a pagamento.
E tutto questo mentre l'America ringrazierà perché là internet continuerà a servire i cittadini che possono semplificare la vita e avranno libero accesso alle informazioni!

Grazie Europa, Grazie garante!!!


1 commento:

  1. Non ci posso credere, andremmo un paso indietro, non è possibile! L'Internet deve facilitare le cose, quello è che vogliamo gli utenti.

    RispondiElimina