mercoledì 20 febbraio 2013

Artrosi

Che cos'é?

L’artrosi è una malattia cronica-degenerativa e irreversibile delle articolazioni. 
Nella prima fase provoca la fissurazione ed erosione della cartilagine, successivamente causa l’alterazione delle ossa con la formazione di becchi (osteofiti) e l’alterazione della densità di calcio nell’osso. 
La cartilagine è un tessuto morbido, plastico e deformabile, composto principalmente da acqua, collagene e fibre elastiche, serve per ridurre l’attrito tra le ossa durante il movimento e ha la funzione di ammortizzare gli urti. 

Il difetto del tessuto cartilagineo è la scarsa vascolarizzazione, il sangue nutre solo la superficie esterna, da qui le sostanze giungono alle cellule (condrociti) con il fenomeno della diffusione che è lento e poco efficace. 
A causa della scarsa irrorazione sanguigna, la cartilagine non può rigenerarsi o ripararsi, quindi se viene danneggiata potrà solo accelerare la comparsa dell’artrosi. 
Questa patologia colpisce prevalentemente gli anziani e gli adulti, si può definire l’invecchiamento delle articolazioni, ma in certi casi ho visto dei trentenni con i segni dell’artrosi nelle radiografie.

Le articolazioni più colpite sono:

L’artrosi può essere primaria o idiopatica, cioè non ci sono cause apparenti che la provocano, oppure secondaria ad altre patologie o traumi: fratture, lussazioni ecc.
L'artrosi è tra i disturbi muscolo-scheletrici più frequenti che vede il medico, si calcola che ci siano circa 4 milioni di soggetti in italia con questa malattia. 

L’artrosi nasce dall'usura della cartilagine nella zona di maggior sovraccarico, questo processo stimola le cellule cartilaginee a produrre nuove fibre di collagene, ma queste molecole saranno sottili e disposte in maniera scompaginata, cioè non parallela tra loro.
I condrociti generano degli enzimi che disfano e danneggiano ulteriormente la cartilagine rimasta finché questa si fissura o si buca. 
L’osso risponde formando degli osteofiti nella regione più esterna dell’articolazione, ovvero dei becchi di osso che avrebbero il compito di aumentare la superficie articolare per distribuire il peso su un’area maggiore.



Quali sono le cause?
La causa principale dell’artrosi primaria non è stata scoperta con certezza, ma gli studi scientifici effettuati provano che ci sono molti fattori predisponenti:
  • Età: l’artrosi è l’invecchiamento dell’articolazione, questo processo inizia intorno ai 30 anni e continua tutta la vita, anche se con grosse differenze tra le persone.
  • Deformità congenite o acquisite: per avere un consumo minimo della cartilagine il peso dovrebbe essere scaricato uniformemente su tutta l’articolazione, ma spesso si concentra su certe aree come nel caso del varismo o valgismo del ginocchio, la dismetria degli arti inferiori, la scoliosi, la malattia di Legg-Perthes-Calvè (Osteocondrosi della testa femorale), il morbo di Scheuermann (Osteocondrosi vertebrale giovanile), malattia di Blount (Tibia vara).
  • Lussazioni e fratture comportano un periodo di immobilizzazione che è deleterio perché causa un minor nutrimento della cartilagine e quindi un atrofia.
  • Displasia, in particolare nell’anca dove la testa del femore non aderisce bene all’acetabolo del bacino perché i legamenti e la capsula articolare sono lassi e quindi le due ossa scorrono in maniera non uniforme favorendo l’usura della cartilagine.
  • Obesità, soprattutto nelle articolazioni sulle quali grava il peso corporeo, per esempio il ginocchio, infatti un maggior peso esercitato causa un usura precoce del tessuto cartilagineo.
  • Tra i possibili fattori di rischio ci sono alcune patologie metaboliche come il diabete mellito e la gotta, nelle donne il calo di estrogeni che avviene con la menopausa provoca un accelerazione della patologia.
  • L’artrosi professionale riguarda determinati lavori che provocano sovraccarico funzionale: l’artrosi vertebrale riguarda quasi tutti i camionisti e trasportatori, quella dell’arto superiore (spalla, gomito e mano) interessa i muratori che utilizzano il martello pneumatico, ecc.

Quali sono i sintomi?
Il sintomo più importante è sicuramente il dolore, si avverte durante i movimenti e nella prima mezz’ora dopo il risveglio, ma quando l’artrosi è all’ultimo stadio si avverte anche a riposo e durante la notte.
Spesso, Le articolazioni sono edematose o gonfie, i movimenti diventano sempre più limitati dal dolore e dall’infiammazione
È presente uno scroscio articolare, il paziente riferisce come se avesse della sabbia dentro. 
Dato che l’artrosi è una patologia cronica e degenerativa, negli ultimi stadi della malattia può diventare invalidante con un dolore insopportabile, per esempio un soggetto con gonartrosi (artrosi del ginocchio) o coxartrosi (artrosi dell’anca), sarà costretto a utilizzare le stampelle. I sintomi dell’artrosi compaiono dopo i 45 – 50 anni nell’uomo e dopo i 55 nella donna.
Il paziente riferisce un peggioramento dei sintomi quando cambia il tempo, in particolare il dolore si risveglia in primavera per i continui mutamenti climatici e l’umidità.  

Come si fa la diagnosi dell’artrosi?
La diagnosi può essere esclusivamente clinica, cioè basata sulla visita del medico, se lo ritiene opportuno può prescrivere la radiografia che è l’esame strumentale più adatto.
 La lastra è l’esame che mostra lo stato delle ossa e dell’articolazione meglio degli altri, anche se non mostra i tessuti molli come la cartilagine. 
Dalla radiografia si vede la riduzione della rima articolare, ovvero se le ossa sono più vicine, inoltre vengono evidenziate le alterazioni ossee: osteofiti, sclerosi della spongiosa subcondrale, cavità geodiche (zone con minor densità di calcio) ecc. 

Gli specialisti che si occupano di questo disturbo sono il fisiatra e l’ortopedico, quest’ultimo può intervenire chirurgicamente se necessario. 



Cosa fare? Qual è la terapia?
Ci sono diverse terapie per l’artrosi, la migliore è quella che associa:
  • la prevenzione;
  • il controllo del dolore;
  • la fisioterapia;
  • l’eliminazione dei fattori di rischio, quando possibile.
La dieta è fondamentale nel trattamento dell'artrosi lombare o dell’arto inferiore perché sono i tratti scheletrici che risentono del peso corporeo.

L’alimentazione che favorisce la conservazione dell’articolazione è povera di grassi, fritti e alcolici, ma ricca di frutta e verdura. 
I farmaci controllano il dolore nella prima fase della patologia, ma se l’assunzione di antinfiammatori diventa regolare si può provocare un disturbo gastrico come l’ulcera
Se si sottopone l’articolazione a stress continui a causa di attività sportive o lavorative è consigliabile ridurre il sovraccarico o rimanere a riposo. 
La fisioterapia serve per risolvere il dolore, l’infiammazione e l'edema.
In base all’articolazione colpita ci può essere l’indicazione per diverse terapie: per il ginocchio si ottengono ottimi risultati con la LaserTerapia e la Magnetoterapia, l’anca si tratta con la TecarTerapia che penetra più in profondità, mentre per la mano si effettuano gli impacchi di paraffina
Ogni terapia fisica (laserterapia, magnetoterapia, tecarterapia ecc.) dovrebbe essere accompagnata dalla fisiokinesiterapia, ovvero esercizi che favoriscono il mantenimento del tono muscolare e riducono la rigidità articolare. 
Per l’artorsi cronica dell’arto inferiore può essere utile l’idrokinesiterapia, cioè l’attività motoria in piscina, ma è difficile che un anziano possa accettare volentieri questa terapia, quindi in molti casi non viene effettuata. 
Fai una domanda al dr. Defilippo nel forum.

Gli anziani possono utilizzare dei busti o corsetti per scaricare il peso dalle vertebre lombari al bacino, in questo caso il tutore dev’essere rigido con le stecche metalliche.
Se tutte queste misure non fossero sufficienti, l’ortopedico può consigliare l'intervento chirurgico, l’impianto di una protesi di ginocchio o di anca restituisce una buona qualità di vita al paziente, se è adulto e sportivo può tornare a correre.      


Dr. Massimo Defilippo Fisioterapista
Tel 0522/260654
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