lunedì 11 marzo 2013

Frattura del ginocchio

Cosa vuol dire frattura della clavicola?


È la rottura dell’osso della clavicola, cioè quello che si trova esattamente sopra il petto. Spesso, la frattura è scomposta, cioè i due monconi non combaciano lungo la rima di frattura, ma l'incidente causa la rotazione o lo spostamento di un frammento rispetto all'altro. In caso di frattura scomposta, si vedrà a occhio nudo uno "scalino" nel punto di rottura.  

Anatomia della clavicola.

La clavicola è un osso lungo e stretto a forma di “S” che collega il manubrio dello sterno alla scapola, precisamente all’acromion. L’articolazione della spalla è la più mobile del corpo umano perché il braccio è collegato al tronco attraverso due ossa molto flessibili: la scapola e la clavicola, che sono libere di ruotare, sollevarsi e abbassarsi.
Questa mobilità comporta una minor resistenza ai traumi rispetto ad anca e bacino che sono molto più rigide, ma non si lussano facilmente.
La clavicola ha anche la funzione di proteggere:
  • i nervi del plesso brachiale che innervano la spalla e tutto il braccio;
  • i vasi sanguigni che decorrono dal cuore al braccio

Chi sono i soggetti colpiti?
La frequenza di fratture della clavicola è relativamente elevata rispetto alle altre ossa, colpisce soprattutto i giovani che praticano sport in cui è possibile cadere a terra; si vedono spesso ciclisti, sciatori, motociclisti, motocrossisti, rugbysti ecc. Il meccanismo traumatico che rompe l'osso è la caduta sulle mani, raramente la causa è un trauma diretto perché bisognerebbe atterrare tra la spalla, il petto e il mento. Durante il parto, la frattura claveare può capitare ai neonati se la nascita è difficile a causa delle dimensioni del nascituro. I bambini piccoli subiscono le fratture a legno verde, ovvero lesioni dell'osso che non coinvolgono il periostio: il rivestimento osseo.  

Quali sono i sintomi della frattura della clavicola?

I soggetti colpiti avvertono dolore insopportabile, gonfiore, rossore e calore, tipici di un infiammazione. Il movimento del braccio è quasi impossibile: ruotare, sollevare o portare indietro la spalla provoca molto dolore. I movimenti del collo possono dare fastidio perché avvengono con la contrazione del muscolo sternocleidomastoideo, che si inserisce sulla clavicola. In caso di frattura scomposta, si noterà una sporgenza ossea, soprattutto quando l'edema infiammatorio si riduce di volume.

I nervi del plesso brachiale che permettono il movimento del braccio, originano dal midollo spinale cervicale e decorrono sotto la clavicola. Se i frammenti di clavicola ledono questi nervi, si può verificare una paresi del braccio fino alle dita della mano, oltre alla perdita di sensibilità lungo l'arto superiore. I monconi ossei della frattura claveare possono lesionare un arteria o una vena, in particolare la succlavia che decorre posteriormente alla clavicola. In rarissimi casi, un frammento di clavicola penetra nel polmone causando uno pneumotorace.  



Come si arriva alla diagnosi?

La prima cosa da fare è una corretta anamnesi per capire il meccanismo di lesione. L'esame clinico mostra l'impossibilità a muoversi, i segni dell'infiammazione, l'intensità e la sede esatta del dolore Per la diagnosi serve la radiografia che mostra un infrazione oppure una rottura con due o più frammenti di osso. Clinicamente, per i primi 3 giorni il dolore è costante e molto forte, successivamente si sente solo con il movimento e la pressione. In pronto soccorso valutano lo stato di: nervi, vasi sanguigni e polmone, con gli esami strumentali indicati.  

Cosa fare? Qual è la terapia?

Nella prima fase, se la frattura è composta, è necessario un bendaggio alla "Desault" del braccio unito al torace. Se si tratta di una rottura scomposta, verrà prescritto un tutore a "8" che spinge posteriormente e in basso la clavicola per tenere vicini i due monconi. Indossare questo tutore è necessario per una corretta riparazione della clavicola, ma può causare perdite di sensibilità e formicolio nella regione ascellare e nelle dita della mano.
Di solito, quando si smette di utilizzare il tutore, questi sintomi neurologici regrediscono progressivamente in 1-2 mesi,. La Magneto Terapia a bassa frequenza aiuta la formazione del callo osseo perché stimola gli osteoblasti a depositare il calcio nell'osso e a fissarlo. Quando la frattura si consolida e la calcificazione è visibile dalla radiografia, si deve iniziare prima possibile la fisioterapia (fkt) e riabilitazione per ridare alla spalla il movimento completo, la forza muscolare pre-trauma e soprattutto per far passare il dolore.
Gli esercizi devono essere eseguiti in tutti i piani di movimento: frontale, longitudinale e orizzontale per ridare alla spalla la mobilità nei movimenti di sollevamento, depressione, rotazione, abduzione e adduzione.
L'intervento chirurgico è necessario in caso di frattura esposta, cioè con l'osso che perfora la pelle ed esce a contatto con l'esterno oppure in alcuni tipi di frattura scomposta. Se la frattura è scomposta, nella maggior parte dei casi non si opera perché la guarigione clinica avviene anche se le ossa non si rimarginano correttamente.  

Quali sono i tempi per la completa ossificazione e per ritornare all’attività quotidiana? Generalmente, un maschio giovane con frattura incompleta impiega 2 mesi per guarire, con la magneto terapia i tempi possono anche dimezzarsi. Gli adulti migliorano più lentamente, mentre per gli anziani che hanno una frattura scomposta, possono essere necessari anche 4 mesi. Se rimane dolore residuo, è consigliabile eseguire un ciclo di terapie fisiche che aumentano la vascolarizzazione e riducono i sintomi, come ad esempio la laser terapia
Gli esiti sono rappresentati principalmente dalla viziosa consolidazione, inoltre rimane un danno estetico perché si vede e si sente lo "scalino" tra i due monconi, ma non permane la limitazione funzionale.  
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Dr. Massimo Defilippo Fisioterapista
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